Cos'è la Moxa

In Occidente, l’agopuntura ha trovato molti sostenitori e ben pochi, ormai, osano dubitare dell’efficacia terapeutica risultante dalla pratica della Medicina Tradizionale Cinese. Si è però sempre messo in grande risalto quasi esclusivamente l’uso degli aghi, lasciando più in ombra tutto un settore che i cinesi, invece, considerano fondamentale: la moxibustione, una pratica terapeutica antichissima che nasce da un’osservazione forse troppo ovvia. Che parecchi disturbi, spesso dolorosi, trovano conforto nel sentirsi riscaldati, vuoi da una coperta, vuoi da un liquido caldo o da un contatto con una fonte di calore, ma pure dalla vicinanza con qualcosa (o qualcuno) di caldo.

Se è vero che gli antichi scoprirono che una pressione effettuata su determinati punti può provocare reazioni benefiche nei confronti di disturbi percepiti in zone ben più lontane dal punto toccato (da cui è derivata la riflessologia), anche la sensazione piacevole e benefica di calore su zone dolenti fu ben presto confrontata agli effetti dell’utilizzo di pietre riscaldate e appuntite, poggiate sugli stessi punti utilizzati per le pressioni o le infissioni di aghi. I risultati furono lusinghieri e confermarono l’esattezza delle intuizioni che gli antichi saggi sapevano elaborare. Fu così che Agopuntura e Moxibustione viaggiarono in tandem come tecnica terapeutica su vasto raggio: la medicina tradizonale cinese riuscì a comprendere che gli aghi disperdevano i pieni già carichi di calore e di yang, mentre le moxa riscaldavano i vuoti e riportavano lo yin a una condizione più efficiente di movimento.

Oggi molti considerano la moxibustione solo una tecnica collaterale, di secondaria importanza, da considerare come scelta alternativa tra coppettazione, salasso, dieta o ginnastica, mentre di fatto è importante quanto l’Agopuntura: tanto che i medici orientali la trattano da sempre come sistema del tutto complementare all’uso degli aghi. Il nome cinese Zhen Jiu, che in occidente è ritenuto volersi riferire solo all’agopuntura, in realtà vuol dire letteralmente Ago-Moxa. I due metodi terapeutici erano indissolubili e qualsiasi ‘portatore di salute’, così era considerato il medico nei tempi antichi, doveva essere educato e ben equipaggiato con entrambe queste tecniche. Rivalutare l’uso delle Moxa, che alcuni sbadati considerano fuori moda o pratica poco pulita perché produce fumo e cenere, è a mio avviso cosa buona: l’uso degli aghi e le tecniche di moxibustione sono terapie complementari ed è coerente conoscere entrambi i sistemi in modo approfondito. Quando i malesseri erano provocati dal freddo veniva spontaneo cercare delle fonti di calore, anche se molti credono che gli aghi fossero i primi attrezzi mai usati per curare i malesseri.

In un antico trattato cinese si legge: "La foglia di ai ye (moxa) usata in piccola quantità produce tepore, in grandi quantità forte calore. Essendo di pura natura yang, ha la capacità di rigenerare lo yang primario. Può aprire i dodici meridiani principali, regolare l'energia, espellere il freddo e l'umidità, riscaldare l'utero, arrestare i sanguinamenti, riscaldare la milza e lo stomaco per rimuovere la stagnazione, regolare le mestruazioni e facilitare l'uscita del feto. Quando è bruciata, penetra in tutti i meridiani ed elimina le cento malattie". Quanto più una malattia è fredda (yin), cioè cronica, con metabolismo lento (pallore, brividi, stanchezza, arti freddi) tanto più la moxa è efficace. Al contrario, quanto più una malattia è calda (yang), con dolori acuti localizzati, viso rosso, stato di eccitazione, tanto più è indicata l'agopuntura e controindicata la moxa.

Ci sono tanti modi di fare uso della moxibustione e il materiale principale resta l’artemisia, un’erba che viene seccata e trattata per essere utilizzata, in forma di coni o di sigari, a seconda del tipo di intervento che si desideri effettuare, ovvero se si vogliano fare moxa dirette o indirette. Esiste anche una moxibustione giapponese che adopera sistemi assai simili a quelli cinesi, da cui deriva, ma che sfrutta le evoluzioni tipiche del popolo del Sol Levante, non ultima le varianti elettroniche e molta più dolcezza nella pratica. Le controindicazioni sono poche: ipertensione, stati febbrili, pelle sensibile, varicosità e presenza di ustioni, diabete, prima infanzia, asma bronchiale in fase acuta. E' di enorme importanza la possibilità di controllare e risolvere ad altissime percentuali le posizioni anormali del feto, specie quelle podaliche. Grande utilizzo della moxibustione nei problemi reumatici, poi sulla clinica delle HIV+ e nelle immunodeficienze. Si dice sia possibile riaccendere la passione erotica e infine esiste un metodo di trattamento con moxibustione contro il diabete non insulino-dipendente.

Un flusso abnorme di Qi (energia vitale) e Xué (sangue e linfa) nel corpo è generalmente provocato dal caldo o dal freddo. “Il calore normale attiva la circolazione del sangue mentre il freddo ne impedisce il tranquillo scorrimento”. Poiché la stagnazione di Qi e Xué è spesso risolta grazie al riscaldamento del Qi, la moxibustione è il sistema corretto per generare un fluido scorrimento di energia, con l’aiuto di una moxa accesa. Nel capitolo 75 di “Fulcro miracoloso” (Miraculous Pivot) si legge: “Se il ristagno del sangue nei vasi non può essere trattato dal riscaldamento della moxibustione, non può essere trattato dall’agopuntura”. Nel capitolo 48 dello stesso volume, si afferma: “I sintomi critici dovrebbero essere trattati soltanto con la moxibustione, poiché la crisi è dovuta a un ristagno di sangue provocato dal freddo, il quale si disperde con la moxa”. E’ facile comprendere come la moxibustione funzioni nel riscaldare i meridiani, mentre promuove la circolazione del sangue.

Pertanto, è sommamente usata in clinica per trattare sia malattie provocate da freddo e umidità, sia malattie croniche provocate dall’agente patogenitico freddo che penetra nei muscoli in profondità. Nelle note di Bian Que si legge: “Quando un uomo sano applica frequenti moxibustioni ai punti Ren 4 (Guangyuan), Ren 6 (Qihai), Du 4 (Mingmen) e Ren 12 (Zhongwan), egli potrebbe vivere una vita assai lunga, di almento cento anni”. La pratica clinica ha dimostrato che, attraverso la moxibustione, si riesce in modo assai efficace a prevenire le malattie e a mantenersi sani. La moxa è considerata in genere una tecnica relativamente più tonificante dell'agopuntura e in Giappone ha raggiunto livelli di raffinatezza che la rendono comune quanto l'uso degli aghi. Non si deve dimenticare, d'altra parte, che lo stesso termine "moxa" deriva proprio dal giapponese "moe kusa", che significa "erba che brucia".

Dr. A.D.Cohen
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